Progetto Stop dynamite Fishery
6° e 7° (1° e 2° Prog 310/18) Missione - Tanzania Luglio-Agosto 2019.
- Dr. Alvise Pisenti Ricchieri - Ong Vpm
- Dr. Francesco Paolo Gianzi MD - Asl Rm 2 - Ong Vpm
- Volontari Sofia Gianzi e Matteo Gianzi - studenti universitari
Report : La missione di monitoraggio del progetto 310/18 è stata svolta nelle prime due settimane di Agosto, condotta in forma residenziale da Alvise Pisenti , supportato da Francesco Gianzi MD nella sua fase conclusiva, che proveniva anche dal monitoraggio del progetto 323 di Arusha.
All'arrivo l'accoglienza è stata puntuale ed affettiva, con la collaborazione in loco del Masai Leo, incaricato della mediazione e della sicurezza ai cooperanti espatriati. Raggiunto il sito di Mijumwena si è proceduto alla presentazione con i referenti del gruppo BMU (Bosco, Hilda e Goefry,) con i quali si effettuano riunioni ed incontri multipli per verificare le attività del progetto.
- Si conferma a distanza di diversi mesi la completa cessazione delle attività bombarole per l'intervento repressivo governativo, proseguito con l'evacuazione e gli arresti dei criminali accampati all'estremo sud della baia, (area precedentemente interdetta al pubblico). Il risultato atteso ha prodotto un progressivo ripopolamento ittico dell'area marina protetta di Sinda, con soddisfazione del gruppo di pescatori tradizionali e stanziali Furaha. Questo è sicuramente i risultato più significativo dell'azione VPM-BMU svolta in loco a beneficio ambientale ed umano.
- Si verifica la costruzione della nuova area del mercato con il bancone in cemento e le relative Banda di copertura (capanni di palma) per la gestione delle attività di commercializzazione del pescato, la cui produttività risulta aumentata. (nella terza foto compaiono 2 nuove "banda" realizzati con i fondi del progetto.
- Si constata anche maggior decoro ed igiene delle attività di ristorazione (open kitchen) e di vendita (boutique) nel sito, con il coinvolgimento attivo delle donne, specie nei frequentati fine-settimana, dedite alla cottura del pesce per la numerosa utenza locale.
- Per quanto riguarda la riforestazione sono state piantate ed irrigate oltre 20 nuove palme da cocco (le più recenti protette da rudimentali gabbie); alcune di queste hanno raggiunto ormai ragguardevole altezza. Si raccomanda a BMU un innaffiamento costante specie nell'attuale stagione secca.
- Le barche da pesca (Ngalawa) ristrutturate, risultano nell'insieme in buono stato, con evidenti lavori di carpenteria effettuati nel corso del 2019; due delle quali nuove. La maggior parte della flotta ha sostituito i cavi di tenuta di nylon, con tiranti tradizionali vegetali, per evitare la frammentazione plastica. Infatti il clima, la salinità e la costante esposizione solare producono un'azione di deterioramento rapido dei materiali, specie mancando il concetto di manutenzione, per scarsità di risorse, rispetto al bisogno primario.
- Lungo il litorale, che risulta nell'insieme abbastanza pulito, con costante intervento dei volontari del gruppo Furaha nel risanamento ambientale e con la collaborazione della Municipalità locale, nel ritiro dei bidoni colmi del materiale plastico disperso dai bagnati e dalle maree, sono evidenti i cartelloni ecologici come anche i bidoni in metallo sostituiti a quelli di plastica. A detta dei bagnanti intervistati si nota una maggiore tutela dei residenti del territorio più pulita rispetto agli anni passati; grazie all'incentivo del progetto, nonostante la raccolta risulta sporadica e i locali sono ancora poco attenti allo smaltimento dei rifiuti.
- Sabato 4 Agosto si è svolto l'abituale evento comunitario annuale, che ha comportato la veleggiata della flotta all'isola di Sinda con pulizia dell'isola da oltre 50 Kg di plastica dispersa dalle mareggiate nell'ambiente marino protetto, quindi traportata a Mijumwena per essere raccolta dalla Municipalità. L'evento ha previsto pic-nic del gruppo di pescatori furaha e loro familiari per circa 50 persone.
- Negli appuntamenti formativi si sono susseguite diverse osservazioni di cui la più importante risulta quella di nominare un audit esterno a BMU per maggior trasparenza sulla distribuzione dei fondi allocati.
Alvise Pisenti Richieri e Francesco Paolo Gianzi