Intervento Idro-agricolo (f.r.)

2014/2015 - Report GAO

L’INAFFERRABILE
Moussa Ag Ogazid

Capoclan Tamascheq dell’accampamento di Sossokoria
pendolare da Gao a Bamako e ritorno

Diario di un aiuto in VII Regione del Mali
di Pierluigi Starace
Presidente NVPM e Fondatore Ong VPM

Nel marzo 2012 a Bamako-Koulouba, un colpo di stato militare del Col.Sanogo esautora il legittimo governo di Amadou Toumanì Tourè. Il presidente  dell’Associazione  “Nuova Velletri per il Malì”  invia in pari data  tramite BANCA POPOLARE LAZIO  alla Banque de Developpement du Malì un bonifico di 500 euro.Il 31/3 una telefonata da Gao ci avvisa che l’armata multietnica, a predominanza tamasceq, residuata dalla vana resistenza all’attacco contro Gheddafi è entrata in armi in Gao.  Il 3 aprile un’altra telefonata informa che la sede di Gao della banca di cui sopra è stata devastata, e che quindi è stata chiusa, rendendo inesigibile il bonifico. Gao viene isolata, le vie d’accesso bloccate, come le frontiere verso i paesi limitrofi. L’unico modo per non perdere i 500 euro  è di recuperarli dalla sede di Bamako della Banca, e rispedirli tramite Western Union, ma non a Gao, dove anche quell’agenzia è stata chiusa, bensì a Bamako. Nell’accampamento di SossoKoyrà si tiene un breve consiglio del clan: Il suo capo, ed anche consigliere municipale di Gao, Moussa Ag Ogazid, a fronte della situazione di blocco suddetta, dello stato ufficiale di guerra, dell’esposizione al rischio d’una forzatura del blocco in uscita ed entrata moltiplicata da un lato dalla sua etnia, che lo accomuna automaticamente ad un ribelle al governo di Bamako, e dall’altro dal numero indefinibile di controlli sul transito operati o dai ribelli, o dalle formazioni jadiste, o dal movimento per la liberazione dell’Azawad, o finalmente dalle forze regolari maliane, lungo i 1300 chilometri del percorso, obietta a chi vorrebbe trattenerlo:” Se vado, può darsi che io muoia, se non vado è sicuro che moriremo  tutti di fame”.Il 12 /4 egli parte, ed arriva felicemente a Bamako, dove lo preghiamo di trattenersi qualche giorno di più per ricevere, tramite Western Union,  man mano che si rendono disponibili i fondi, tre bonifici, uno di 457,50, già il 14/4, uno dei 500 recuperati, ed uno di 582,50. Il 18/4 Cheik Modibo Djarra, astrofisico, viene nominato capo del governo. Entro il mese, acquistati i cereali, il capo li porta a Gao. Il 5/5 il portavoce dell’armata multietnica, il tamasceq Moussa Ag Assarid, annuncia il cessate il fuoco avendo le sue forze occupate, oltre a Gao, Timboktù e Kidal. Sferzato dalla buona notizia, e da quella che nuovi fondi sono disponibili per l’invio da Velletri, il capo si rimette in viaggio, ed il 14 può incassare 728, fare gli acquisti, e ripartire il 24/5. Stavolta c’è anche un pacco di sementi inviate da Velletri da ritirare a Bamako, ed un parente ospedalizzato da visitare, oltre che 1600 da ritirare, stavolta con post-pay. Questa terza missione inizia il 6/6, e si prolunga per la ripresa delle ostilità. Comunque il 7/6 riparte dalla capitale, e rientra col carico dopo una settimana. Il primo agosto la quarta missione inizia con un insolitamente rapido viaggio d’andata. Per post-pay il capo riceve, il giorno 6, 500 euro, poi un pacco di vestiario. Durante la sua permanenza a Bamako, a Gao inizia il regime autoproclamatosi della “sharià”, e piogge violente rovinano le recinzioni degli orti. Le donne del clan vorrebbero espatriare in Niger, da Velletri cerchiamo d’impedire questa decisione suicida. Il capo rientra a fine mese, passando indenne anche il controllo jadista.  La successiva somma, di 1400, causante la quinta missione, iniziante a metà ottobre, è affidata alle mani di Arzagane Yattarà, moglie del presidente, che la porta fino a Bamako. Stavolta l’acquisto di riso è avvenuto a Mopti, anche per un prezzo più favorevole. Durante novembre la situazione, oltre al giogo della sharià, vede scontri sanguinosi tra vari gruppi  jadisti. Gli aiuti di NVPM e soprattutto i suoi pozzi diventano vitali per il quartiere ed anche oltre.  Ai primi di dicembre il capo riparte per Bamako. Nello stesso giorno, 4 gennaio 2013, egli ritira 600 inviati per post-pay, ed il suo vice, da Gao,  telefona dell’imminenza dell’attacco delle truppe franco- africane. Il capo telefona che le linee dei ribelli sono sotto bombardamento a Mopti, e non può ancora muoversi. Da Gao si sa che una base di ribelli s’è installata presso  l’accampamento.

Tutta la seconda metà del mese vede l’avanzata verso est dei “liberatori”, e sulla sua scia, il 26 gennaio, il capo rientra a Gao, avendo lasciato il carico a Mopti per prudenza. Necessaria dunque al più presto la settima missione, limitata a metà percorso. Nonostante frequenti esplosioni di bombe ed anche autobombe nella zona, e riprese di combattimenti, il capo riparte per prelevare il carico a Mopti, rientrando a Gao per la settima volta. L’accumularsi di donazioni tocca 3.100, che spingono il capo all’ottava missione, dalla seconda alla quarta settimana di maggio. La nona, tra fine agosto e primi di settembre, è per prelevare un migliaio di euro. La decima ad ottobre, per altri 895. L’undicesima a cavallo tra dicembre 2013 e gennaio 2014, per 1000: anche stavolta il carico ha stazionato a Mopti in attesa di maggior sicurezza sulla via per Gao.
La dodicesima ed ultima, almeno di questa serie, è dell’aprile, per 970, perché nello stesso mese è riattivato lo sportello di Gao della Banque de Developpement du Malì.
Nelle elezioni municipali Moussa Ag Ogazid verrà eletto sindaco del quartiere dell’accampamento.

Pierluigi Starace Pres. NVPM


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